MOLE VANVITELLIANA

Come una stella a cinque punte che galleggia sul mare: la nostra Mole Vanvitelliana è così.
I lavori per costruirlo iniziarono nel lontano 27 Luglio 1733.

In quell’epoca Ancona stava crescendo, aumentando la sua ricchezza: la chiesa di San Ciriaco era diventata da poco il Duomo della città e il Papa Clemente XII per migliorare e abbellire il porto di Ancona volle proprio l’architetto della Reggia di Caserta: Luigi Vanvitelli.

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La Mole Vanvitelliana ad Ancona

Vanvitelli, olandese di origine, si mise al lavoro nell’estate del 1733 e cominciò a riprogettare il porto rispettandone l’antica conformazione dalla quale si fece ispirare. Costruì così il Lazzaretto (o Mole Vanvitelliana). Era una struttura “strana e nuova” per Ancona.

Quelle cinque punte che galleggiavano nell’acqua del mare avevano un compito ben preciso: ospitare genti e merci in quarantena. È probabile che il numero cinque non sia stato scelto a caso dal Vanvitelli che, così, voleva rappresentare la capacità umana di modificare la natura.

Da Lazzaretto a forte militare durante la presenza austriaca del 1799 e durante la Prima Guerra Mondiale, divenne poi un ospedale dove militari feriti trovavano riparo e cure.

Entrate dentro la Mole e passeggiate fino al tempietto neoclassico di San Rocco (il protettore dei contagiati, dei viandanti, dei pellegrini e degli emarginati). Era qui che gli abitanti di questa isola galleggiante si rifornivano di acqua attingendo dai tre pozzi del tempietto. Guardate in alto: le vedete le finestre con i vetri blu?

Le dipinsero nel 1947 quando la Mole divenne un deposito di tabacchi; solo filtrando la luce del sole, infatti, era possibile mantenere il tabacco asciutto e profumato.

Se siete dentro la Mole potete andare alla scoperta del Museo Tattile Omero uno dei pochissimi al mondo.

Passeggiate guardando all’insù: qui la storia di guerre combattute, di malati, di marinai e soldati si intreccia con l’azzurro del cielo, il chiacchiericcio dei gabbiani e i pescherecci colorati.

La Mole Vanvitelliana è così: concerti, mostre, musei, bambini che imparano ad andare a vela, pescatori che rientrano in porto e una birra al tramonto con i piedi sospesi sul mare.

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